mercoledì 18 maggio 2011

Bioarchitettura: Materiali ed Impianti/2

Bioarchitettura e risparmio energetico

Componente importantissima della bioarchitettura è il risparmio energetico, da ottenere soprattutto progettando alcune parti dell’edificio e gli impianti appunto energetici con determinati criteri.

Sono coinvolti in questo discorso quindi le pareti interne ed esterne, il soffitto e impianto elettrico, idraulico e di climatizzazione.

Le pareti e il soffitto vanno adeguatamente isolati per consentire un risparmio termico non indifferente, che a sua volta porta al risparmio di energia per la climatizzazione dell’edificio e minori emissioni tossiche nell’ambiente.

Materiali bioedili per l’isolamento possono essere: sughero, fibra di cocco, canne, lana di pecora, perlite, lastre di truciolato composto, cellulosa, silicati espansi.

Per quanto riguarda gli impianti, quelli considerati a risparmio energetico non hanno molto a che fare con quelli tradizionali, ma sono sistemi in parte già messi in pratica in alcuni edifici “green”:

- Impianti energetici fotovoltaici

- Impianti termici radianti

- Impianti per il riutilizzo delle acque meteoriche

- Impianto fotovoltaico

L’impianto fotovoltaico è un impianto elettrico che sfrutta l’energia solare, trasformandola in energia elettrica tramite appunto un effetto fotovoltaico.

L’energia solare è una fonte rinnovabile, che non va a minare l’equilibrio ambientale dell’ecosistema e che può essere facilmente sfruttata per creare l’energia di cui l’uomo necessita dentro casa.

Impianti termici radianti

Gli impianti radianti a parete o a pavimento sono da preferire a quelli di climatizzazione tradizionale, poiché sono in grado di trasmettere all’ambiente calore o refrigerio, tramite acqua calda o acqua fredda, che al contrario dei sistemi tradizionali, non utilizza una corrente d’aria convettiva, che lascia freddi alcuni angoli e inizia a riscaldare dal soffitto, ma utilizza le proprietà di conduzione dei materiali, per scaldare un ambiente in modo uniforme e soprattutto più in fretta e con una temperatura dell’acqua decisamente minore (il che significa un considerevole risparmio di energia per riscaldarla).

Impianti di riutilizzo delle acque meteoriche

Gli impianti per il riutilizzo delle acque meteoriche mirano a eliminare gli sprechi d’acqua e a fronteggiare i problemi relativi alla scarsità d’acqua di alcuni periodi e di alcune zone.

L’acqua piovana può ad esempio essere efficacemente utilizzata per irrigare le piante o per usi domestici come il lavaggio del bucato e le pulizie, o ancora per il funzionamento di alcuni elettrodomestici, riducendo peraltro la concentrazione di calcare tipica invece dell’acqua potabile del rubinetto, e assicurando un funzionamento più efficiente degli stessi apparecchi.

Architettura bioclimatica

L’architettura bioclimatica non è bioarchitettura, ma potrebbe essere considerata una sua branca.

Seguendo infatti sempre gli stessi principi della bioarchitettura, la bioclimatica cerca di soddisfare le esigenze di comfort climatico all’interno degli edifici, tramite il controllo passivo del microclima, minimizzando l’uso degli impianti di climatizzazione e massimizzando gli scambi energetici tra edificio ed esterno.

Regolare le condizioni microclimatiche interne a un edificio è un lavoro che deve prendere in considerazione diverse caratteristiche, tra cui quelle che riguardano la geometria dell’edificio, la sua conformazione fisica, le tecnologie costruttive adottate, nonché il clima circostante e l’esposizione dell’edificio.

Sfruttare gli apporti gratuiti provenienti dall’esterno per ridurre sensibilmente l’utilizzo di energia per la climatizzazione, è possibile, soprattutto in determinate condizioni climatiche, e la bioclimatica cerca proprio di mettere in pratica questo.

Uno dei sistemi per meglio realizzare il risparmio energetico nella climatizzazione degli edifici è l’isolamento, che può essere messo in atto in diversi modi:

-  Isolamento a cappotto: consiste nel fissare lastre isolanti all’esterno dell’edificio; è il sistema più costoso, ma anche il più efficace

-  Isolamento interno: con fogli d’alluminio posti per prevenire la formazione di muffe, si pongono lastre di isolamento alle pareti interne, che risultano meno costose dell’isolamento a cappotto

-  Isolamento nell’intercapedine: se nel muro perimetrale è presente un’intercapedine, la si può riempire con materiale isolante.

Negli ultimi due casi si può realizzare un isolamento selettivo, più mirato al risparmio necessario.

Edifici a consumo energetico zero

L’obiettivo di bioarchitettura e bioclimatica è quello di creare edifici completamente autonomi a livello energetico, a consumo zero.

Si tratterebbe di edifici che utilizzano soltanto materie rinnovabili e sono in grado di provvedere interamente e da soli al fabbisogno energetico anche grazie a impianti di riciclo e tecnologie costruttive d’avanguardia.

Esistono già edifici di questo tipo, ma sono per ora soltanto dei prototipi in centri sperimentali, perché materiali e tecniche costruttive costano ancora troppo per permetterne l’espansione su larga scala.

L’obiettivo dei ricercatori nel campo è quello di trovare il modo di abbassare i costi di tali elementi e rendere gli edifici a consumo zero una realtà per tutti.
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