martedì 17 maggio 2011

Bioarchitettura: Materiali e Impianti/1


La bioarchitettura è un insieme di discipline atte a costruire edifici quanto più possibile ecologici nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo, nonché della sua salute psicofisica.

La bioarchitettura cerca, mediante l’utilizzo ragionato delle risorse, l’interazione tra varie discipline, la collaborazione tra varie figure professionali, una coesistenza pacifica e rispettosa con la natura e i suoi ritmi, perché anche la qualità della vita dell’uomo migliori.

L’obiettivo primario della bioarchitettura è quindi quello di costruire un rapporto equilibrato tra l’ambiente, la natura e gli edifici costruiti dall’uomo, soddisfacendo esigenze presenti e cercando di considerare anche lo sviluppo futuro, senza compromettere l’ecosistema.

Perché la bioarchitettura?

Perché il ciclo costruttivo che sta alla base dell’architettura e quindi della creazione di edifici, è molto dannoso per l’ambiente e quindi talvolta anche per la salute dell’uomo stesso.

A causa di:

- Un alto consumo energetico

- Un consumo del territorio che va oltre le risorse disponibili

- Un diffuso utilizzo di materiale di derivazione petrolchimica, assolutamente dannoso e inquinante

- Un’emissione molto alta di sostanze dannose nell’ambiente

Gli edifici costruiti senza accorgimenti bioarchitettonici, impattano fortemente con l’ambiente, causando danni e problemi per tutto il loro ciclo di esistenza, e non solo mentre vengono costruiti.

Infatti gli edifici sono organismi vivi, in continuo scambio con l’ambiente circostante e con le persone che li abitano; inoltre gli edifici sono le unità basali del tessuto urbano nonché le strutture dove le persone trascorrono gran parte della loro vita.

Fare in modo che gli edifici possano garantire una qualità della vita migliore, è un dovere di tutti, che la bioarchitettura traduce in esperienze concrete.

Obiettivi della bioarchitettura

Nello specifico la bioarchitettura, tramite progetti in cui le varie professionalità interagiscono molto fra loro, mira a:

- Ottimizzare il rapporto tra un edificio e il luogo in cui è inserito, in modo che la casa sia per l’uomo un posto favorevole da abitare, perché rispettoso dello spirito naturale di quel preciso contesto

- Privilegiare il benessere psico-fisico dell’uomo, che va di pari passo con la qualità della vita, soprattutto in casa

- Salvaguardare l’ambiente e l’ecosistema, in modo che non siano danneggiati in alcuni modo dagli edifici costruiti

- Impiegare il più possibile e in modo intelligente, utile e rispettoso le risorse derivanti dalla natura, come acqua, clima, vegetazione, etc

- Causare meno emissioni dannose possibile, se non nessuna

- Concepire edifici flessibili, adatti ad eventuali rimozioni, integrazioni, ampliamenti o cambiamenti

- Impiegare molto le fonti energetiche rinnovabili

- Installare impianti a risparmio energetico

Utilizzare materiali ecocompatibili, con lavorazioni ecologiche e anche se possibile appartenenti alla cultura locale del luogo.

Uno dei temi maggiormente affrontati dalla bioarchitettura, è quello dei materiali, cuore della struttura e scheletro di tutto ciò che l’edificio contiene e sostiene.

I materiali devono essere scelti con precisi criteri, proprio perché altrimenti risultano i primi colpevoli di inquinamento e di danni all’ambiente e anche all’uomo.

Per valutare un materiale e per capire se può essere ecosostenibile oppure no, i criteri da utilizzare sono molti e di diversa natura.

Per quanto riguarda i criteri ecologici in senso stretto, il materiale deve essere valutato secondo:

- L’origine naturale del materiale o delle sue componenti

- La disponibilità delle sue componenti in natura

- Il dispendio energetico che comporta la sua lavorazione

Per quanto riguarda invece i parametri da valutare nell’impatto tra il materiale e l’uomo, essi sono:

- La radioattività del materiale

- L’emissione di gas del materiale

- La tossicità del materiale

- L’azione del materiale sul clima

Per quanto riguarda la storia del materiale, si valutano

- L’origine del materiale

I- l processo di estrazione del materiale

Per quanto concerne invece l’azione che il materiale può avere sui sensi dell’uomo, importantissimi per il suo benessere psicofisico, quali tatto e vista, il materiale va valutato:

- Secondo la finitura che può avere

- Secondo il colore che può assumere

Infine a livello fisico-chimico, il materiale va valutato secondo:

- La sua reazione al calore

- La sua reazione all’umidità

- Il suo comportamento statico

Il suo comportamento elettromagnetico

Ovviamente i materiali valutati bioedili, devono anche rispondere alle esigenze estetico-funzionali di una casa e dei suoi abitanti: resistenza a varie sollecitazioni, facilità di pulizia e resa estetica sono quini comunque richieste anche nei materiali bioedili, soprattutto quelli impiegati per i rivestimenti interni agli edifici.

Materiali bioedili

I materiali classificati come bioedili, cioè rispondenti ai criteri di valutazione della bioarchitettura, sono:

- Per le fondamenta degli edifici: pietra naturale, calcestruzzo magro e mattoni

- Per le murature di locali interrati: pietra arenaria calcarea e mattoni

- Per le murature perimetrali: arenaria calcarea, legno massiccio, mattoni, argilla

- Per la pareti e i tramezzi interni: arenaria calcarea, mattoni, argilla, legno massiccio, oppure pannelli di truciolato di legno senza collanti tossici e senza formaldeide e pannelli di gesso naturale

- Per l’intonaco esterno: a base naturale, con coesivo in calce idraulica

- Per l’intonaco interno: di gesso naturale o minerali con coesivo in calce aerea

- Per il rivestimento esterno: tavole di legno, mattoni, piastrelle di ceramica o intonaci

- Per le finestre: vetro incolore in doppie lastre e legnami del luogo

- Per i soffitti: travi di legno o pianelle di cotto

- Per le scale: struttura in legno, rivestimento in pietra

- Per i pavimenti: tavole di legno, parquet, sughero, linoleum, tappeti di fibre naturali

- Per il rivestimento delle pareti interne: tessuti naturali, legno, piastrelle in ceramica, lastre di roccia sedimentaria

- Per le vernici: al silicato, alla caseina, all’uovo, a tempera, bianco di calce, resine naturali, oli naturali, cere, dispersioni prive di solventi chimici

- Per le tappezzerie: fibre ruvide, tessuto, fibre vegetali, sughero, pelle senza additivi sintetici, carta da parati con carta riciclata e trattamenti naturali

- Per i collanti: dispersioni senza solventi chimici, colle di saturazioni
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